"MOTORE! Avanti tutta!"

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire… Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi… Eppure c’era sempre uno, uno solo, uno che per primo… la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte… magari era lì che si stava aggiustando i pantaloni… alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare… e la vedeva. Allora si inchiodava, lì dov’era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l’America. Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l’aveva fatta lui, l’America


                           
Scorgere la Terra è facile. Basta essere nel punto giusto al momento giusto. Ed ecco che dopo giorni e giorni di acqua si intravede all’orizzonte un colore diverso, familiare, stabile. E si gioisce, perché il viaggio, allora, non era un’illusione, perché la meta esiste e noi possiamo ripartire da là. Ognuno ha la “sua” America, il suo miraggio, la sua ancora di salvezza. Ma in pochi saprebbero condurci la loro nave, saprebbero “governare”.

Sono giornate intense per la politica italiana e mondiale e non potrei trovare altro argomento che questo. Che cos’è la politica? Domanda puramente retorica. Da dove viene la politica? Domanda indispensabile.La politica viene dalla città, dal cittadino. E’ la sua etimologia che lo richiede. Ci sentiamo cittadini? Abbiamo davvero la coscienza civica? O pensiamo piuttosto che la politica riguardi sempre “altro”?

I πολίτες, gli abitanti della πόλις, rappresentano un’armonia, una trasposizione in piccolo dell’ordine cosmico (κόσμος), dove ogni cosa “sta” al suo posto, per necessità, per diritto. E ci vuole un giusto comandante per questa nave di “gente strana”, un timoniere che sia capace di governare. Sì, perché il nostro GOVERNO è il nostro TIMONE (gubernus in latino vuol dir proprio questo!), o meglio, dovrebbe esserlo, dovrebbe guidarci nelle tempeste, scegliere la rotta, dopo aver considerato i venti e le maree. Dovrebbe darci la tranquillità del viaggio, garantire la stabilità dell’imbarcazione, la sua tenuta, la sua efficienza. Mi guardo intorno, però, e vedo soltanto IDIOTI..no, non è un insulto..era il termine con cui i Greci indicavano gli opportunisti, coloro che badavano soltanto al loro interesse, alle cose “private” (ἴδιος=personale, privato)…i non degni di essere cittadini e tanto meno di essere governanti.

Vogliamo avere degli “idioti” al comando? Io no. E non giustifichiamoci, perché non è vero che siamo tutti sulla stessa barca…si può scendere, cambiare cabina, risistemare le vele, scegliere un nuovo capitano, ridiscutere la rotta…basta VOLERLO.